sabato 25 aprile 2015

Come costruire un'economia “lagomista”

DaThe Guardian”. Traduzione di MR

di Robert Costanza

Il termine svedese “lagom” è perfetto per descrivere un sistema economico in cui viene prodotto e consumato solo quello che serve. Ma è un obbiettivo raggiungibile? 


Un nuovo modello economico deve raggiungere un'alta qualità della vita per noi stessi e i nostri figli sostenibile ed equa. Foto:  Dio Liveson/Glogster

L'attuale sistema economico capitalista è in continua crisi. Come ha detto Thomas Friedman in un editoriale del New York Times: “E se la crisi del 2008 rappresenta qualcosa di molto più fondamentale di una semplice recessione? E se ci sta dicendo che l'intero modello di crescita che abbiamo creato negli ultimi 50 anni è semplicemente insostenibile economicamente ed ecologicamente e che il 2008 è stato il momento in cui ci siamo scontrato col muro, quando madre natura e il mercato hanno entrambi detto 'basta'”? Nel XXI secolo ci serve un nuovo modello economico per ottenere un'alta qualità della vita per noi stessi e i nostri figli sostenibile ed equa. Questo modello deve superare gli “ismi” convenzionali (comunismo e capitalismo) del XX secolo, tutti concentrati sulla “crescita ad ogni costo”. Ottenere un giusto equilibrio fra privato, bene comune e proprietà di stato è cruciale in questo nuovo modello. Il Comunismo (più che altro povertà comune) e il capitalismo (più che altro proprietà privata) hanno entrambi fallito nell'ottenere il giusto equilibrio. La crisi economica ed ambientale globale in atto presenta l'opportunità di trovare un nuovo equilibrio.

Trovare una strada alla prosperità sostenibile ha bisogno che noi raggiungiamo quell'equilibrio. Abbiamo bisogno anche di un nuovo termine per descrivere questo modello. Ci serve un termine che implichi un miglior equilibrio fra beni costruiti, umani, sociali e naturali. Ci serve un termine che implichi un passaggio dal modello economico della “crescita a tutti i costi” ad uno concentrato sul benessere umano sostenibile – basato sulla misura, l'equità e la sostenibilità. Gli svedesi hanno un termine che connota molte delle qualità di un'economia del genere. Il termine è “lagom”, che significa “solo la quantità giusta”. L'origine del termine è nelle antiche storie vichinghe sul far girare l'idromele in un corno nell'accampamento dove tutti ne prendono solo la quantità giusta, di modo che ne rimanesse ancora un po' per l'ultima persona del cerchio.




Il termine 'lagom' ha origine in antiche storie vichinghe. Foto: Alh1 /Flickr
Un'economia “lagomista” sarebbe un'economia che sarebbe “proprio della giusta dimensione o scala”. Non è un'economia di scarsità e sacrificio. E' un'economia dove viene prodotto e consumato solo quello che serve – né più, né meno. Un'economia che avrebbe raggiunto la “scala ottimale”. Sarebbe anche un'economia in cui i benefici sarebbero equamente distribuiti, non solo fra l'attuale generazione di esseri umani, ma anche con le generazioni future e con le altre specie. Sarebbe un'economia in cui i beni e i servizi sarebbero valorizzati ed assegnati in modo efficiente, compresi i servizi del capitale naturale e sociale. Questi servizi sono attualmente esterni al sistema di assegnazione di mercato e fanno parte dei beni comuni di libero accesso. Un nuovo pacchetto sui diritti di proprietà e responsabilità più sfumato che dia il peso adeguato ai beni comuni farebbe a sua volta parte di un'economia lagomista. I beni pubblici come l'atmosfera e i servizi ecosistemici che attualmente sono di libero accesso hanno bisogno di diritti di proprietà assegnati loro per proteggerli adeguatamente.

Tuttavia, non possiamo (e non dobbiamo) assegnare diritti di proprietà privata a questi beni intrinsecamente comuni. Ci servono nuove istituzioni globali che possano assegnare e far rispettare i diritti di proprietà per conto della comunità globale. Un'istituzione del genere potrebbe efficientemente richiedere pagamenti per l'emissione di gas serra e usare quei fondi per premiare attività che rimuovono carbonio dall'atmosfera o riducono le emissioni. Un'istituzione del genere, che è stata proposta, è un “trust dell'atmosfera terrestre”, solo un esempio dell'implementazione della dottrina della fiducia pubblica per gestire i nostri beni comuni. Un gran numero crescente di individui e gruppi nel mondo stanno discutendo in che modo deve essere questa nuova economia. Questi comprendono la Coalizione per la Nuova Economia, la Società Internazionale per l'Economia Ecologica, l'ONU, l'Iniziativa per la Terra Futura, il Post Carbon Institute, l'Alleanza per la Sostenibilità e la Prosperità e molti altri. Si sta formando un ampio consenso intorno alle caratteristiche fondamentali menzionate sopra. Ma ognuno ha un diverso nome questa economia: ecologica, verde, rigenerativa, circolare, ecc. Ciò dà l'impressione che il consenso sia debole. Non lo è. E' forte. Ma non si cristallizzerà finché non avremo un consenso su un termine comune per descriverla e sintetizzarla. Propongo il termine lagom. A proposito, può anche essere usato come saluto, come affermazione della bellezza e come brindisi.
Lagom!