mercoledì 2 gennaio 2013

Cosa abbiamo imparato nel 2012

Da “Cassandra's Legacy”. Di Ugo Bardi - traduzione di MR


L'ultimo volo dello Shuttle “Endeavor”. “Ci avevano promesso la conquista dello spazio, e invece abbiamo avuto Facebook.


Il 2012 è stato un anno speciale: Sono successe molte cose e molte non sono successe. Questo ci ha dato l'opportunità di imparare molto; probabilmente più di quanto avremmo voluto imparare. Abbiamo imparato che:

- E' molto facile spaventare le persone con storie di fantasia e molto difficile usare la logica e i dati per persuaderle dei pericoli imminenti e reali. 

- E' incredibilmente facile convincere la gente che le risorse sono abbondanti e che dureranno decenni. La gente ci crederà anche se ciò è basato su dati sbagliati e ragionamenti sciatti.

- Il cambiamento climatico ci colpisce più rapidamente di quanto chiunque potesse pensare. E' quest'anno che ci siamo resi conto con orrore che colpirà noi e non solo le future generazioni. Con ancora maggiore orrore, ci siamo resi conto che nessuno farà niente per evitarlo.

- Quando le persone vengono colpite duramente dai disastri climatici, come le siccità, le alluvioni e cose simili, esse restringono il loro punto di vista alle preoccupazioni più immediate e dimenticano tutto del cambiamento climatico.

- Le persone convinte che il cambiamento climatico sia tutta una cospirazione non cambieranno mai idea, a prescindere da quello che succede. La loro capacità di costruire argomenti logici complessi per negare l'evidenza è sconcertante.

- Quando la situazione economica diventa difficile, la prima reazione è quella di tagliare le energie rinnovabili e la conservazione dell'ambiente.

- Possiamo solo gingillarci con piccoli problemi, mentre sembra che non siamo in grado di risolvere quelli grandi.

- La monocultura ha vinto la battaglia per i nostri cuori e le nostre menti. Non solo non possiamo risolvere i grandi problemi, non siamo nemmeno in grado di vederli.

- Siamo bloccati su questo pianeta e questo pianeta sembra averne abbastanza di noi.