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giovedì 6 ottobre 2022

Mai Baciare un'Aliena! Ovvero: la morte della scienza



Mi ricordo di aver letto un romanzo di fantascienza, parecchi anni fa, del quale mi è rimasto in mente la descrizione dell'incontro di un'astronave aliena e una umana da qualche parte nel mezzo della galassia. Nel romanzo, gli umani e gli alieni respirano atmosfere diverse e possono entrare in contatto solo attraverso una barriera di vetro, ma, lentamente, cominciano a capirsi. A un certo punto, uno degli astronauti terrestri approfondisce talmente il rapporto con un'aliena che il capitano lo deve redarguire, dicendogli: "Stai attento, Non è il caso che tu ti innamori di un'aliena verde che respira cloro e beve acido cloridrico." (Il romanzo era dello scrittore sovietico Ivan Yefremov, se mi ricordo correttamente). 

Non ci capita spesso di innamorarci di femmine aliene con la pelle in teflon, però succede alle volte di essere affascinati dalla diversità, dallo scoprire dei mondi completamente inaspettati. A volte, dei mondi anche sconvolgenti, che non vorresti esistessero. Ma la diversità di arricchisce sempre e comunque. Se qualcosa esiste -- e forse da qualche parte esistono veramente alieni (e aliene) che respirano cloro -- ci deve essere qualche ragione per la quale esistono. 

Un'esperienza del genere l'ho avuta leggendo un post sul blog di un mio amico, Un testo che posso definire soltanto come alieno. Non che non sia comprensibile: è scritto in una lingua terrestre che riesco, più o meno, a decifrare. Ma non ci trovo una sola frase che sia coerente con la mia visione dell'universo. Nulla che corrisponda ai dati che ho, o con la quale potrei essere anche vagamente d'accordo. Per quanto ne posso dire io, potrebbe venire da un altra galassia. Provate a leggerlo anche voi. Se avete un minimo di educazione di tipo tecnico-scientifico, avrete anche voi la stessa impressione. 

Attenzione! Non sto pubblicando questo testo per esporlo al ludibrio di chicchessia, e nemmeno per criticarlo. Anzi, sono ammirato dalla franchezza dell'autrice, che non conosco personalmente ma che sono straconvinto sia un'ottima persona. Se vi presento questo testo, è un po' come per presentarvi un ode funebre. Questo testo non è una poesia, ma in un certo senso ha un valore poetico. E' un'ode alla morte della scienza. 

La scienza, si, quella che era partita dagli astronomi del rinascimento che meticolosamente, faticosamente, notte dopo notte, raccoglievano dati sul moto dei pianeti e delle stelle. Forse pensavano davvero che ci fossero degli angeli a spingere, ma questo non rendeva il loro lavoro meno meticoloso. La scienza di Galileo, quella che "la sapienza è figliola della sperienza." La scienza, quella fatta del "1% di ispirazione e il 99% di traspirazione," quella per cui niente che non sia rigorosamente provato è vero, e dove tutto è quantificato, tutto è misurato, tutto è valutato. Quella scienza che ci insegnavano quando eravamo matricole all'università. Forse non era mai veramente esistita, ma ci credevamo. E se ci credevamo, in un certo senso esisteva. 

Ed è tutto svanito. Non so a voi che effetto fa vedere la faccia di uno dei tanti virologi televisivi che hanno imperversato negli ultimi due anni e mezzo. A me, fa un effetto tipo quello che mi aspetterei se baciassi un'aliena che ha appena bevuto uno Spritz all'acido cloridrico. E non sono il solo ad avere questa sensazione. Conosco tantissime persone che si sono sentite pesantemente imbrogliate da come sono state trattate durante gli ultimi due anni e mezzo, sempre con la scusa della "scienza." Queste persone hanno perso ogni fiducia nella scienza, perlomeno in quella "ufficiale." Non che siano diventati tutti terrapiattisti, ma ora notano i tanti imbrogli che ci stanno rifilando in nome della scienza. E mi sa che queste persone non siano dalla parte dei più tonti nella curva gaussiana. 

Purtroppo, si può anche esagerare con questo atteggiamento. E' anche venuto fuori un gruppo di persone che rifiutano la scienza in toto e si rifanno una loro visione dell'universo sulla base di presupposti completamente diversi. Come fa, fra i tanti, l'autrice di questo testo. E non c'è modo di mettersi d'accordo. La scienza (quella cosa che chiamavamo "scienza") parte da certi presupposti, postulati se volete. Non li si possono veramente dimostrare. Si possono accettare o rifiutare. Se uno li rifiuta, ne possiamo solo prendere atto. Ed è colpa degli scienziati se agli occhi di tanta gente la scienza è diventata un'accozzaglia di corrotti imbroglioni al soldo dei poteri forti. 

Può darsi che, come tante altre cose, tipo il comunismo o il culto di Giove Pluvio, anche la scienza abbia concluso il suo ciclo. Forse così doveva essere per qualche ragione -- forse qualcuno, nei quartieri alti, ha voluto distruggerla perché dava fastidio con la sua insistenza su certe cose tipo la necessità di far qualcosa contro il cambiamento climatico. Comunque sia, così è andata. 

E allora? Beh, non ci resta che marciare verso il futuro al buio, con gli occhi bendati, e con il nervo ottico reciso. Cosa mai ci potrebbe succedere di male?   

UB



<..> Occorre tenere presente che gli stessi centri di potere (militare in primis) che cavalcano il catastrofismo climatico antropico e forniscono le loro soluzioni, sono gli stessi che hanno costruito la “narrazione” dei cambiamenti climatici, consapevoli del ruolo e del potere che una simile narrazione poteva comportare in futuro.

Che i cambiamenti climatici dipendano dalla storia terrestre e dai suoi cicli naturali di raffreddamento e riscaldamento è un’ipotesi sensata dal momento che la terra non è una macchina; è un organismo vivo che evolve, che influenza altri organismi e che da essi è influenzato. Poi c’e’ la responsabilità di quella parte di umanità che ha danneggiato e danneggia tutt’ora lo strato dell’ozono con l’esplosione di bombe nucleari e con il lancio di razzi e di satelliti, che utilizza tecnologie elettromagnetiche capaci di modificare la ionosfera, che irrora i cieli con sostanze che schermano la luce solare apportando una modifica delle condizioni climatiche, oltre ad essere nocive per tutti gli esseri viventi.

Forse l’inganno della co2 come il peggiore dei mali possibili si svela quando realizziamo che non è un inquinante, è il componente principale degli esseri viventi, e senza di essa le piante non sopravvivono….. e nemmeno gli esseri umani, per lo meno fino a quando resteranno tali 

Si potrebbe pensare che ne è stata immessa in eccesso, ma allora perché dalla storia della terra emerge che i periodi con più concentrazione di CO2 (superiore a quello attuale) corrispondevano ad una massima esplosione della vita vegetale? e poi perché i “negazionisti dei cambiamenti climatici” che vedono nel programma di decarbonizzazione una catastrofe ambientale vengono oscurati senza permettere loro un confronto?

Una volta si accusavano giustamente i negazionisti di essere pagati dalle compagnie petrolifere per negare il riscaldamento climatico (poi modificato in cambiamento).

Con la stessa foga avremmo dovuto chiederci da chi erano finanziati i promotori del catastrofismo climatico (Al Gore, Club di Roma, ONU, OMS IPCC, NATO WWF…….. dietro di loro avremmo trovato Rockfeller, Soros, la monarchia inglese……)

Io non so che impatto ha la CO2 sul cambiamento del clima, ma soprattutto non so se il clima sta cambiando e quali sono le cause, di sicuro i signori del male non dichiareranno mai guerra alla macchina bellica e alle sue emissioni di cloruri metalli pesanti radiazioni e co2, come non se la prenderanno mai con i razzi che portano in cielo i satelliti di Musk e di Bezos.

Se la prendono guarda caso con la molecola meno nociva tra le tante…… chissà, forse un giorno oltre ad accusarci di essere in troppi, ci chiederanno di ridurre l’espirazione di anidride carbonica…… così come alcuni “ambientalisti” stanno colpevolizzando i cadaveri degli alberi di emettere co2 durante la decomposizione.

Nel frattempo, con la scusa dell’emergenza energetica, in alcune parti dell’Europa (Romania) si sta autorizzando l’abbattimento delle foreste “protette”, si sta implementando l’utilizzo di gas di scisto, sta aumentando l’utilizzo del carbone, si stanno riattivando centrali nucleari, si impongono pericolosi rigassificatori ad alto tasso di inquinamento, aumenta l’estrazione di petrolio, si installeranno mostruose pale eoliche e fotovoltaico ovunque….. insomma, stiamo assistendo ad una accelerazione della distruzione della terra e “all’inevitabile” aumento di co2 in atmosfera.

Bene ha scritto un mio amico del ridicolo orologio che segna il tempo che manca alla catastrofe….. perché è anche nei particolari grotteschi che si scorge l’inganno. A tal proposito è utile ricordare alcune celebri dichiarazioni apocalittiche provenienti da voci “autorevoli”: ONU 1989: se non si inverte il riscaldamento globale entro il 2000 l’innalzamento dei mari provocherà disastri,

Al Gore 2008: l’intera calotta polare artica scomparirà entro 5 anni (2013).

Di queste dichiarazioni con date sparate a “caso” ce ne sono state una infinità e tutte quante hanno avuto il compito di instillare paura, di far prendere confidenza con un futuro pericolo e con la necessità che qualcuno lo gestisse.

Questa mattina il cielo era blu, pulito, poi i soliti aerei hanno cominciato ad irrorare formando una sottile velatura. E’ il caso di dire che ce la fanno proprio sopra gli occhi! Tante persone non hanno più memoria dei bei cieli blu del passato. E’ come se il cielo fosse un’entità che non gli “appartiene”, non è affare loro…… e a me questa mentalità preoccupa molto di più della CO2.

La realtà è che ci ingannano indicandoci un problema per nasconderne altri e ben più gravi. Trasformando la co2 da molecola che sostiene la vita in un ennesimo nemico invisibile da combattere,i signori del male hanno intrapreso lo scontro finale contro la natura, che si chiama transizione ecologico/digitale. Si sta realizzando il piano per controllare e manipolare la vita, clima compreso, perciò possiamo individuare nella teoria dei cambiamenti climatici lo strumento per portarlo a compimento, e con la benedizione della massa green, diventata utile idiota dell’ Agenda transcodigitale.

Secondo la testimonianza di Nigel Calder, alla fine degli anni 80 Margaret Thatcher andò alla Royal Society e disse ai tecnici dell’IPCC: “ecco i soldi per provare la tesi del riscaldamento globale di origine antropica!”. Loro elaborarono il primo grande rapporto che predisse il disastro climatico come risultato del riscaldamento globale. Quando Calder andò alla conferenza stampa scientifica, rimase impressionato da due cose: Primo, la semplicità e la forza d’urto del messaggio. Secondo, la totale indifferenza riguardo a tutta la scienza climatica di quel tempo e in particolar modo al ruolo del sole, che invece era stato l’argomento di un importante incontro alla Royal Society soltanto alcuni mesi prima.





giovedì 10 febbraio 2011

Riscaldamento globale: tutto era chiaro 50 anni fa!


Un impressionante film di Frank Capra sul riscaldamento globale. 


Nel 1958, più di 50 anni fa, ben prima di Al Gore e del Climategate, i concetti fondamentali del riscaldamento globale erano già chiari. Lo dimostra il film qui sopra che trovate descritto in dettaglio anche su "Discovery." In un minuto circa, c'è tutto: il riscaldamento, lo scioglimento delle calotte polari, l'innalzamento degli oceani, eccetera. Insomma, lo potremmo far vedere ancora oggi come introduzione al problema del cambiamento climatico.

E' impressionante il progresso della scienza. Fino a pochi anni prima, l'idea del riscaldamento globale era una possibilità teorica, espressa per la prima volta da Arrhenius molti anni prima, ma non sostanziata da nessuna misura.

Poi, le misure di Keeling avevano dimostrato che la concentrazione di CO2 nell'atmosfera stava salendo gradualmente e inesorabilmente. Infine, Revelle aveva pubblicato nel 1957 il suo articolo fondamentale dove univa insieme i puntini e mostrava che cosa si nascondeva dietro i dati. Da allora è nata la scienza del cambiamento climatico, così come la conosciamo oggi.

Tutto era già chiaro allora. Quello che non era chiaro (e non si capisce neanche adesso) perché per più di 50 anni l'umanità ha scelto di ignorare il problema, e sta continuando.