sabato 22 ottobre 2016

Basta fare figli: siamo già sei miliardi di troppo

Da “Return to Now”. Traduzione di MR (via Population Matters)

Gli esperti dicono che la popolazione ideale è al di sotto dei 2 miliardi; noi invece siamo 7,5 e in crescita

Quando le persone sostengono che la sovrappopolazione è un mito, le loro argomentazioni di solito ruotano attorno alla quantità di spazio “aperto” presente sulla Terra non ancora occupato dagli esseri umani.


Dicono cose tipo - “Avete mai volato sopra il paese e visto tutta la terra libera che c'è fra New York e  la California?” Ma ciò di cui non si rendono conto è che ci vuole molta più terra di quella in cui si trova un appartamento per sostenere la vita umana. Solo perché possiamo stipare qualche altro miliardo di corpi umani qua e là, questo non significa che c'è terra fertile o acqua pulita sufficienti a sostenere tutte quelle persone.


Secondo il Global Footprint Network, se ogni persona sul pianeta godesse dello standard di vita dell'europeo medio – che consuma circa la metà dell'americano medio - la Terra potrebbe supportare sostenibilmente circa 2 miliardi di persone, al massimo.

Se tutti i 7,4 miliardi di persone sulla Terra godessero dello standard di vita dell'americano medio, ci servirebbero 5 Terre.

Quindi la domanda che dovremmo porci non è “quanti esseri umani possiamo stipare sul pianeta?”. E' “che qualità di vita vogliamo che l'essere umano medio possa godersi?”
Una volta che determiniamo questo, possiamo determinare la popolazione ideale e quanti bambini possiamo avere, in media. Ci sono diversi fattori che l'umanità deve ponderare nel determinare questo numero. Eccone alcuni di quelli grandi:

1. I combustibili fossili non possono essere parte dell'equazione



Il primo e più importante fattore è che i combustibili fossili devono essere tenuti fuori dall'equazione, in quanto hanno già causato il fatto che abbiamo di gran lunga superato la capacità di carico a lungo termine della Terra degli esseri umani e siamo già sulla buona strada per una moria di massa degli esseri umani quando il petrolio finisce.

E' importante cominciare col comprendere che la popolazione umana non sarebbe mai diventata così grande senza i combustibili fossili.

Alla Rivoluzione “Verde” degli anni 60 e 70 – in cui gli scienziati hanno imparato come fertilizzare i suoli esauriti del globo col petrolio – viene accreditato di aver salvato perlomeno 1 miliardo di persone dalla fame. Ma non ha avuto sufficiente “riconoscimento” per aver raddoppiato la popolazione globale ed aver creato 4 miliardi di bocche in più da sfamare.

Proprio mentre la generazione dei baby boomer è entrata nell'età adulta e stava pensando a quanti figli dovrebbe avere a sua volta, gli scienziati hanno lanciato una rivoluzione agricola moderna, alimentata da fertilizzanti sintetici, pesticidi e nuove varietà ad alto rendimento di cereali.
Quindi al posto di una popolazione globale di circa 3,5 miliardi di persone nel 1968 che ritornava al livello pre-Seconda Guerra Mondiale di 2,5 miliardi, abbiamo permesso alla popolazione di raddoppiare fino a 7 miliardi nel 2012 e ora ci stiamo avvicinando ai 7,5 miliardi nel 2016.


Questa è stata la storia dell'agricoltura sin da quando è iniziata. L'agricoltura crea un falso senso di sicurezza alimentare e di temporanei surplus. Quindi le persone fanno più bambini. Ma quando il suolo viene lavorato in modo eccessivo dopo qualche anno, i contadini, o i re, si spostano su nuove terre, respingendo chiunque abbia armi meno potenti che si trovi sulla loro strada.

Oggi, al posto di combattere per nuovi terreni agricoli, andiamo in guerra per nuovo petrolio per pompare minerali nei nostri terreni agricoli esauriti (e nelle nostre moderne colonie agricole).
Ma la maggior parte degli scienziati concordano sul fatto che la produzione di petrolio ha già raggiunto il picco ed ora sta declinando. Così non è che abbiamo soltanto ritardato e peggiorato la catastrofe inevitabile di quando il petrolio alla fine si esaurirà?

2. Quantità contro qualità

Agli americani serve più tempo per sentire gli effetti della sovrappopolazione globale, in quanto ognuno di loro, in media, consuma 32 volte più risorse di un keniano medio. Ma togliessimo il paraocchi vedremmo che la grande maggioranza della specie umana vive già in una povertà abietta e questo potrà solo peggiorare man mano che la popolazione cresce (si prevede che raggiungeremo i 10 miliardi ad un certo momento intorno al 2050).

Nei paesi non europei in tutto il mondo, la gente è affamata, lavora in fabbrica come schiava e vive in sobborghi squallidi, sporchi ed affollati.


Bangladesh

Nei paesi europei, la classe media lavora sempre di più ogni anno per mantenere un tetto sulla propria testa in una parte sicura della città. Gran parte di noi non si può permettere del cibo vero e convive con cancro, diabete e malattie cardiache a causa di questo.

Possiamo dire a tutti di consumare meno, ma quanto meno vogliamo consumare? E quanto spazio vogliamo?


Hong Kong

“Gli standard di vita della classe media negli Stati Uniti hanno raggiunto il massimo un po' di tempo fa”, dice The Platonist in un articolo dal titolo “Qual è la popolazione ideale della Terra?

“L'abitazione media ora ha dentro molto di meno di quanto non avesse negli anni 70, quando l'individuo medio poteva ancora ragionevolmente aspettarsi di avere un decimo di ettaro per sé (questa dovrebbe essere la dimensione minima dei lotti periferici, per fare in modo che ci sia spazio sufficiente fra le case, visivamente, e per i bambini del luogo per correre e sentirsi liberi dalle aree costruite). Ma confrontatelo al 1700, quando ogni americano poteva avere oltre 40 ettari da accaparrarsi!”


Io personalmente non ho bisogno di 40 ettari, ma in mi sto davvero godendo il mio decimo di ettaro alberato, che ci possiamo permettere soltanto perché abbiamo un coinquilino.

Inoltre, il nostro stile di vita americano richiede molto di più della terra intorno alla quale mettiamo la ringhiera.

All'americano medio servono circa 9 ettari di terreno (e una tonnellata di lavoro da schiavi) per produrre la quantità di cibo e risorse che consuma. Se tutti i 7,4 miliardi di persone usassero il corrispettivo di 9 ettari in risorse, ci servirebbero circa 66 milioni di ettari di terreno produttivo. Sfortunatamente, sulla Terra ce ne sono in totale solo 14,5 milioni.

E naturalmente la sola ragione per la quale possiamo permetterci uno stile di vita lussuoso proveniente da così pochi ettari è l'agricoltura industriale. Quando il petrolio finisce, l'agricoltura industriale sparirà. La gente dovrà tornare a tipologie di agricoltura più primitive e passare molte più ore a produrre il proprio cibo.

A meno che, naturalmente, non vogliamo tornare alle modalità dei cacciatori-raccoglitori, che dispongono di molto più tempo libero degli agricoltori e consumano molta meno energia pro capite di qualsiasi tipo di essere umano mai esistito. Le densità della popolazione di cacciatori-raccoglitori raramente superava una persona ogni 16 kmq.



3. Quante specie vogliamo distruggere? Quante ne possiamo distruggere prima di distruggere noi stessi?

Più esseri umani ci sono sulla Terra, meno spazio c'è per ogni altra specie. Ogni volta che costruiamo una nuova città, periferia o fattoria, restringiamo la quantità di spazio per bisonti, orsi, cerci, leoni, rinoceronti, elefanti, giraffe, zebre, scimmie non umane, conigli, scoiattoli, pesci, insetti, erbe, batteri. Potrebbe non fregarvene particolarmente di ognuna di queste specie, ma anche le specie al vertice della catena alimentare dipendono da quelle sopracitate.

A causa della nostra interdipendenza, l'estinzione di una specie può creare un effetto domino, cancellando dozzine di altre specie.

La Terra ora sta perdendo specie viventi 1000 volte più rapidamente di prima che si evolvessero gli esseri umani moderni. Secondo l'attivista ambientale Lierre Keith, perderemo più specie nel periodo di 65 anni compreso fra il 1980 e il 2045 che negli ultimi 65 milioni di anni.

Alcuni scienziati la chiamano la sesta grande estinzione, simile a quella che ha spazzato via i dinosauri.

La soluzione? Smettere di fare figli

Ok, potete farne uno. Ma non di più. Finché la popolazione non si stabilizza:



Quindi perché non vediamo grandi cartelloni che invitano tutti ad avere un solo figlio?

La risposta, dice The Platonist, è che gli economisti – e le persone coi dollaroni che dipendono da loro – sono terrificati dal declino della popolazione. Perché perché la crescita dell'economia ogni anno è garantita solo finché cresce la popolazione:

“Più bocche significano più consumatori, più consumatori significano più dividendi, specialmente per le aziende globali più grandi … Le aziende enormi come Coca-cola, McDondald's, Dow, Bayer, Proctor & Gamble, ecc. dipendono tutte dall'avere più bocche che comprano i loro prodotti ogni anno per la loro crescita economica continua”.

“Per essere testimoni in prima persona quanto sia favorevole alla crescita della popolazione il settore economico, basta rivolgersi a The Economist, dove si leggono continuamente editoriali sul fatto che i paesi con tassi di crescita della popolazione bassi vengono denigrati come campi minati economici, mentre luoghi con tassi di crescita della popolazione alti vengono dichiarati dei Nirvana economici, anche se, nell'Europa dell'est, la popolazione in crescita vertiginosa sta portando a drastiche riduzioni delle condizioni di vitae benessere per la persona media. In generale, gli economisti non sono impegnati ad occuparsi della qualità di vita pro capite”.