sabato 29 agosto 2015

L'E-Cat di Andrea Rossi: la lenta morte di un meme

Da “Resource Crisis”. Traduzione di MR

Di Ugo Bardi


Risultati di una ricerca usando Google “Trends”. L'E-Cat è morto, ma continua a rimbalzare, un po'.


Notizie dell'E-Cat, il famigerato reattore a fusione da tavolo: Andrea Rossi, l'inventore, ha annunciato che è finalmente riuscito ad ottenere un brevetto del suo dispositivo e che presto verrà commercializzato come scaldabagno domestico.

Dopo quattro anni di dichiarazioni analoghe da parte di Rossi, tutte regolarmente disattese, non vale la pena discutere di quest'ultima, eccetto, forse, per osservare che, nel brevetto, il celebre “reattore nucleare” ora è diventato semplicemente un reattore chimico, contraddicendo quindi tutte le precedenti dichiarazioni di Rossi. Ma, allo stesso tempo, in uno dei siti di Rossi (come descritto qui) si dichiara ancora che avviene una reazione nucleare, ma non più quella che veniva descritta prima, che coinvolgeva nichel ed idrogeno. Davvero, sembra che Rossi punti al record da Guinness dei primati del numero di volte che una persona si può contraddire nelle proprie dichiarazioni pubbliche.



Così, da un punto di vista scientifico, questa storia è un gatto morto, ma è ancora interessante in termini di descrizione della traiettoria di un meme. Per coloro fra voi che non sanno cosa sia un meme, si tratta di una unità di informazione che si auto replica nello spazio conoscitivo umano, un tema studiato da una scienza chiamata “memetica”. Come potete vedere nella figura all'inizio, il meme del “E-Cat” ha avuto una tipica traiettoria virale, esplodendo letteralmente nel 2011. Poi ha raggiunto il picco ed ha iniziato un lento declino che è ancora in corso. E' un comportamento molto comune dei meme di Internet, per esempio la recente storia di “Cecil il leone” sta seguendo la stessa traiettoria.

Alcuni dei picchi che vedete nella curva, sopra, sono i risultati dei tentativi di Rossi di rivitalizzare la sua idea per mezzo di nuove e roboanti dichiarazioni, delle quali l'ultima riguarda il brevetto. E' probabile che questa nuova dichiarazione produrrà un ulteriore piccola asperità che poi si placherà. Apparentemente, i meme hanno questa traiettoria “naturale”, che resiste alla maggior parte dei tentativi di modifica.

Così, la storia del E-Cat solleva una serie interessante di domande: perché i meme si comportano in questo modo? Cosa determina l'intensità e la durata della loro penetrazione nel ciberspazio? Come possono essere modificati questi parametri? Si tratta di un tema davvero affascinante che ha a che fare col modo in cui gli esseri umani cambiano idee e definiscono le credenze comuni.  E da questa storia sto cominciando a capire un punto fondamentale che ha a che fare col nostro attuale processo: stiamo sbagliando tutto cercando un miracolo tecnologico.

Molte persone sono state così appassionate nel seguire le dichiarazioni infondate di Rossi (e qualcuno le segue ancora) perché hanno sinceramente pensato che abbiamo bisogno di una nuova fonte di energia per risolvere i nostri problemi. Be', penso di no. Non ci servono nuovi gadget, ci serve qualcosa di molto più fondamentale: ci serve cooperazione. Cioè, dobbiamo lavorare insieme per gestire i beni comuni planetari (che il Papa chiama “Creato”, ma è lo stesso concetto). E gestione non significa sfruttamento: significa avere cura dei beni comuni. Se non riusciamo a fare questo, nessun miracolo tecnologico farà mai altro se non peggiorare i nostri problemi. Pensate al cambiamento climatico: non c'è nessun tipo di gadget ragionevole che possa invertire il danno che stiamo facendo al nostro ecosistema, finché continuiamo a farlo. Ciò che ci serve, prima di tutto, è un accordo per smettere di distruggere l'ecosistema. Ma come possiamo arrivare ad un accordo del genere? Be', potrebbe essere in gran parte una questione di memetica. Così, l'E-Cat, anche se in gran parte una perdita di tempo per tutti, potrebbe risultare utile, alla fine, per imparare qualcosa di nuovo.

Per apprendere di più sulla memetica e le sue applicazioni nella lotta al cambiamento climatico, potete partire da questo post di Joe Brewer