sabato 14 febbraio 2015

La grande accelerazione dell'attività umana

Da “igbp”. Traduzione di MR (h/t Paul Chefurka)

Comunicato stampa – Da un decennio la IGBP, in collaborazione con lo Stockholm Resilience Centre, ha rivalutato gli indicatori della Grande Accelerazione inizialmente pubblicati nella sintesi IGBP “Cambiamento globale nel sistema terrestre” nel 2004. L'attività umana, prevalentemente il sistema economico globale, ora è il motore principale di cambiamento nel Sistema Terrestre (la somma dei processi fisici, chimici, biologici ed umani del nostro pianeta), secondo una serie di 24 indicatori globali o “display planetario”, pubblicati nella rivista  Anthropocene Review (16 gennaio 2015).

(Link ai grafici degli indicatori)



La ricerca mette su grafico la “Grande Accelerazione” delle attività umasne dall'inizio della rivoluzione industriale nel 1750 al 2010 e i successivi cambiamenti nel Sistema Terrestre – livelli di gas serra, acidificazione degli oceani, deforestazione e degrado della biodiversità. “E' difficile sovrastimare la scala e la velocità del cambiamento. Nell'arco della durata di una singola vita, l'umanità è diventata una forza geologica su scala planetaria”, dice l'autore principale, professor Will Steffen, che ha condotto il progetto unificato fra International Geosphere-Biosphere Programme (IGBP) lo Stockholm Resilience Centre. Dodici indicatori dipingono l'attività umana, per esempio, la crescita economica (PIL), la popolazione, l'investimento diretto estero, il consumo di energia, le telecomunicazioni, il trasporto e l'uso d'acqua. Dodici indicatori mostrano i cambiamenti delle grandi componenti ambientali del Sistema Terrestre, per esempio, il ciclo del carbonio, quello dell'azoto e la

biodiversità. Questo nuovo “display planetario” evidenzia come le traiettorie della Terra e dello sviluppo umano ora siano leggermente collegate. Le scoperte saranno presentate al Forum Economico Internazionale di Davos, in Svizzera, il 21-24 gennaio.

“Quando abbiamo aggregato per la prima volta queste serie di dati, ci aspettavamo di vedere grandi cambiamenti, ma ciò che ci ha sorpreso è stata la tempistica. Quasi tutti i grafici mostrano lo stesso schema. I cambiamenti più drammatici sono avvenuto dal 1950. Possiamo dire che intorno al 1950 c'è stato l'inizio della Grande Accelerazione”, ha detto il professor Steffen, un ricercatore dell'Università Nazionale Australiana e dello Stockholm Resilience Centre.”Dopo il 1950 si può vedere che i più grandi cambiamenti del Sistema Terrestre sono divenuti direttamente collegati ai cambiamenti ampiamente collegati al sistema economico globale. Questo è un fenomeno nuovo ed indica che l'umanità ha una nuova responsabilità a livello globale verso il pianeta”, ha aggiunto. La coautrice e vice direttrice di IGBP, dottoressa Wendy Broadgate ha detto: “Gli indicatori della Grande Accelerazione ci permettono di distinguere il segnale dal rumore di fondo. La Terra si trova in uno stato diverso quantificabile rispetto a prima. Diversi processi dei Sistemi Terrestri ora sono alimentati dal consumo e dalla produzione umani”.

Un'altra coautrice, dottoressa Lisa Deutsch, docente dello Stockholm Resilience Centre osserva che:
“Di tutte le tendenze socio-economiche solo la costruzione di nuove grandi dighe sembra mostrare qualche segno di flessione della curva – o un rallentamento della Grande Accelerazione. Solo la tendenza di un Sistema Terrestre indica una curva che potrebbe essere il risultato dell'intervento umano intenzionale – la storia di successo dell'esaurimento dell'ozono. Il livellamento delle catture della pesca marina dagli anni 80 è sfortunatamente non dovuto alla gestione del mare, ma all'eccessivo sfruttamento”. Le scoperte forniscono prove forti che nei decenni passati, alcuni comportamenti cruciali del Sistema Terrestre hanno superato la normale variabilità esibita negli ultimi 12.000 anni, un periodo che i geologi chiamano Olocene. L'Olocene, in latino “del tutto recente”, è iniziato alla fine dell'ultima era glaciale ed ha fornito la stabilità perché si sviluppasse l'agricoltura, portando alla fine alla fioritura di municipalità e città.


Le tendenze della Grande Accelerazione sostengono la proposta che la Terra sia entrata in una nuova epoca geologica, l'Antropocene, coniato dai ricercatori Paul Crutzen e Eugene Stoermer nel 2000. Da allora, la comparsa dell'Antropocene è stata vivacemente contestata da geologi, scienziati del Sistema terrestre e da altri, anche se il termine non è stato ancora formalizzato dalla Commissione Internazionale di Stratigrafia. Alcuni dicono che l'alba dell'agricoltura di 10.000 anni fa – l'eta Neolitica – sia una possibile candidata. Altri dicono sia la rivoluzione industriale, alla fine del 700.

Il nuovo saggio sostiene che, “Di tutti i candidati come data di inizio dell'Antrpocene, l'inizio della Grande Accelerazione è di gran lunga la più convincente dal punto di vista del Sistema Terrestre. E' solo oltre la metà del XX secolo che ci sono prove evidenti di cambiamenti fondamentali nello stato e nelle funzioni del Sistema Terrestre che solo oltre la gamma della variabilità dell'Olocene e che sono alimentate dalle attività umane a non dalla variabilità naturale”. Inoltre, scegliere l'inizio della Grande Accelerazione porta ad una data d'inizio specifica: quando è stata fatta detonare la prima bomba atomica nel deserto del Nuovo Messico, lunedì 16 luglio 1945. “Gli isotopi radioattivi di quella detonazione sono stati emessi nell'atmosfera e diffuso in tutto il mondo entrando nelle registrazioni dei sedimenti a fornire un segnale unico dell'inizio della Grande Accelerazione, un segnale che è inequivocabilmente attribuibile alle attività umane”, riporta il saggio. La ricerca esplora i motori sottostanti della Grande Accelerazione: prevalentemente la globalizzazione. La massa di attività economica, così come, per ora, la parte del leone del consumo, rimangono ampiamente all'interno dei paesi OCSE, che nel 2010 rappresentavano il 74% del PIL globale ma solo il 18% della popolazione globale. Questi punti della scala di profonda diseguaglianza, che distorcono la distribuzione dei benefici della Grande Accelerazione e confonde gli sforzi internazionali, per esempio gli accordi climatici, per affrontare i loro impatti sul Sistema Terrestre. Tuttavia, il saggio mostra che di recente la produzione globale, tradizionalmente localizzata fra i paesi OCSE, si è spostata verso quelli BRICS – Brasile, Russia, India Cina e Sud Africa. Inoltre, la proliferazione della classe media nei paesi BRICS sta alimentando un maggiore consumo anche qui.

Circa la metà della popolazione globale ora vive in aree urbane e circa un terzo della popolazione globale ha completato la transizione da società agraria ad industriale. Questo passaggio è evidente in diversi indicatori. Gran parte dell'aumento successivo al 2000 nel consumo di fertilizzanti, produzione di carta e veicoli a motore si è verificata nel mondo non OCSE. In concomitanza con la pubblicazione degli indicatori della Grande Accelerazione, i ricercatori sempre guidati dal professor Steffen hanno pubblicato una nuova valutazione del concetto di “limiti planetari” sulla rivista Science. La squadra internazionale di 18 scienziati ha identificato due limiti planetari di base: cambiamento climatico e “integrità della biosfera”. Alterarli entrambi potrebbe “portare il Sistema Terrestre ad un nuovo stato”. Il concetto di limiti planetari, pubblicato inizialmente nel 2009, identifica nove priorità planetarie collegate ai cambiamenti indotti dagli esseri umani nell'ambiente. La nuova ricerca conferma molti dei limiti e fornisce un'analisi aggiornata ed una quantificazione di diversi di loro, compresi i cicli di fosforo ed azoto, uso della terre e biodiversità. I 24 indicatori originali sono stati pubblicati nella prima sintesi di IGBP nel 2004, quando il professor Steffen era direttore esecutivo di IGBP. Il termine “Grande Accelerazione” non è stato usato fino al 2005 alla Conferenza di Dahlem sulla storia della relazione fra esseri umani e ambiente, che ha raccolto molti scienziati del IGBP. Questa nuova ricerca è parte della sintesi finale di IGBP, che verrà completata nel 2015. La Commissione Internazionale di Stratigrafia ha improntato un gruppo di lavoro per analizzare la validità della proclamazione dell'Antropocene. Il professore Steffen è un membro di questo gruppo di lavoro, che deve riportare le sue conclusioni nel 2016.