venerdì 29 marzo 2013

Avevamo ragione sul picco!



Questo articolo di Stephen Hren fa il punto sulle previsioni che ASPO aveva fatto qualche anno fa sul futuro del petrolio. Viene fuori che ASPO ha avuto ragione in varia misura su quasi tutta la linea. Ma su un punto ha sbarrocciato completamente: i membri di ASPO ritenevano che, di fronte all'evidenza, tutti si sarebbero accorti del problema del picco del petrolio. E' andata esattamente al contrario.



La ricompensa di aver avuto ragione sul picco: disprezzo oltre alla derisione

Di Stephen Hren

Da “huffingtonpost.com”. Traduzione di MR

Proprio prima della fine del millennio, le prove hanno cominciato ad accumularsi. Il mondo è stato perlustrato molte volte in cerca dell'ultimo pozzo generoso di petrolio greggio. Le scoperte di nuovo petrolio hanno raggiunto il picco negli anni 60 e sono crollate da allora. I giacimenti supergiganti, il termine dei petrolieri per quei pozzi in grado di tirar fuori milioni di barili al giorno o più non sono più stati trovati e quelli in estrazione stavano cominciando ad accelerare il proprio declino, da Prudhoe Bay al campo Ghawar a quello di Cantarell. Sicuro, c'era altro “petrolio” la fuori, ma era intrappolato in acque molto profonde o bloccato in formazioni di roccia dura che doveva essere fratturata a caro prezzo per far uscire il petrolio. Questi giochi potevano funzionare, ma solo se il prezzo del petrolio fosse rimasto molto alto e anche allora il tasso di flusso non avrebbe mai compensato quello dei supergiganti e giganti dai quali il mondo dipende per per le decine di milioni di barili che servono ogni giorno perché l'economia continui a pulsare.

Così, gli ex geologi petroliferi Colin Campbell e Ken Deffeys hanno cominciato a suonare il campanello d'allarme. “Ehi!” hanno gridato a pieni polmoni, “non possiamo mantenere questo flusso di petrolio per sempre! Anche se usiamo tutte le fonti non convenzionali come le sabbie bituminose, il petrolio dell'Artico, ecc. la quantità sarà sempre di menonel corso di questo secolo. E quegli altri tipi di petrolio sono molto più sporchi e a più alta densità di carbonio del petrolio che abbiamo usato finora”!

Che cosa hanno previsto? E quanto sono andati vicino all'avere ragione? Diamo uno sguardo rapido, in modo da non essere sopraffatti dall'iperbole degli abbondantisti che ci bombardano ogni giorno.

Il prezzo del petrolio aumenterà drammaticamente, probabilmente di un ordine di grandezza. 

Verifica. Questo lo capite senza problemi. Il petrolio è passato dai 19 dollari al barile del 1999 ai circa 100 dollari al barile di oggi. Questo ha improvvisamente reso attraente tutto quel petrolio difficile da estrarre che conoscevamo da decenni in posti come l'Alberta (Canada) e il Nord Dakota.

L'estrazione rimarrà in un plateau per più o meno un decennio mentre il petrolio convenzionale comincia a diminuire e noi buttiamo tutte le risorse che abbiamo sulle fonti non convenzionali, il "tight oi"l, il petrolio di acqua ultra profonde, ecc.

Verifica. Nel 2004, la produzione ha raggiunto i 73 milioni di barili a giorno (Mb/g). La media annuale delle spese per la ricerca del petrolio è raddoppiata dal 2004 fino ai 600 miliardi di dollari all'anno nel 2012. Raddoppiando il nostro sforzo complessivo nell'estrazione di petrolio, siamo riusciti ad aumentare la produzione fino a 74 Mb/g, mentre il prezzo del petrolio è triplicato dal 2004. Sembra logico presumere che altri 2 milioni di barili a giorno in più di incremento globale richiederanno un altro raddoppio delle spese ed un altra triplicazione dei prezzi, il che significherebbe 10 dollari al gallone qui negli Stati Uniti. La Cina aumenta il suo consumo di petrolio di due Mb/g circa ogni quattro anni.

L'economia si contrarrà ed entrerà in un periodo di stagnazione. Le economie più vulnerabili collasseranno profondamente.

Verifica. L'impiego negli Stati Uniti deve ancora raggiungere i suoi livelli del 2008. Economie come la Grecia e la Spagna sono collassate del 25%.

Le esportazioni di petrolio cominceranno a crollare, specialmente quando il prezzo aumenta e i paesi estrattori diventano più ricchi, perché questo significa che questi saranno più ricchi e consumano di più del loro petrolio.

Verifica. Le esportazioni mondiali di petrolio hanno raggiunto il picco nel 2006 e sono declinate di oltre 2 Mb/g da allora. L'Arabia Saudita ha il più alto tasso di crescita nell'uso di petrolio. Il consumo è aumentato da 1 a quasi 3 Mb/g durante l'ultimo decennio e le esportazioni sono diminuite di oltre 1 Mb/g. Se le tendenze mondiali attuali continuano, le esportazioni disponibili di petrolio potrebbero raggiungere lo zero attorno al 2032. Attualmente, gli Stati Uniti estraggono circa 7 milioni dei 18 milioni di barili del petrolio che usiamo, quindi presumendo di poter mantenere l'estrazione a quel livello, avremmo bisogno di tagliare l'uso di petrolio di due terzi in 20 anni.

Le nuove risorse saranno più care e a più alta densità di carbonio.

Verifica. Il precedente assunto di mantenere l'estrazione di petrolio stabile negli Stati Uniti è molto improbabile che si verifichi. Il petrolio 'tight' e quello di alto mare (come quello che viene da Bakken e Eagle Ford) hanno dei tassi di esaurimento estremamente alti. I pozzi d'alto mare si esauriscono del 10-20% all'anno. Il petrolio 'tight' si esaurisce di circa il 40% all'anno nei primi anni. Pensate a quel secondo numero, da dove viene gran parte dell'estrazione del nostro nuovo petrolio. Coe se aveste un lavoro part-time ma entro due anni guadagnaste circa un quarto del vostro attuale stipendio. Probabilmente avreste bisogno di un nuovo lavoro part-time, gusto? Ma anche quello da lo stesso risultato. Prima che ve ne rendiate conto, avete bisogno di 40.000 lavori part-time. Ma anche questi non servono, perché continuano anch'essi ad esaurirsi del 40%. Provate a pensare a quanto dovreste lavorare per mantenere il vostro stipendio originario dopo cinque anni, poi dopo dieci, poi dopo venti... Quanti di voi là fuori pensano che finiranno per arricchirsi? Bene, se siete economisti o lavorate per una lobbie del petrolio come CERA o API siete totalmente convinti di avere fatto bingo. Ma non lasciate che le loro cazzate e l'accesso all'informazione primaria vi impest gli occhi e le orecchie talmente tanto da non vedere più la realtà. L'estrazione di petrolio nel mondo sta raggiungendo il picco proprio adesso e le fonti di petrolio alle quali ci stiamo rivolgendo sono a molta più alta densità di carbonio di quelle che stiamo lasciando, il che vuol dire che anche se usiamo la stessa quantità di petrolio e gas, stiamo ugualmente aumentando il tasso delle nostre aggiunte di veleni di gas serra in atmosfera. Conoscete la nostra atmosfera – quella cosa invisibile tutt'intorno a noi che mantiene vivi noi e chiunque altro sul nostro pianeta? Amici, lettori, non credete alle montature. L'era del petrolio sta giungendo al termine, ma questa può essere una cosa molto buona se ce ne rendiamo conto e facciamo scelte che guardino avanti per lasciarci questa nuvola nera di gas di scarico dietro di noi. Prima ci impegniamo nella transizione della nostra economia alle energie rinnovabili, meglio staremo sotto ogni aspetto.

Stephen Hren è l'autore di Storie dal Sottosuolo Sostenibile. Trovate di più su www.earthonaut.net.