domenica 21 ottobre 2012

Esperto dell'Artico prevede il collasso finale del ghiaccio marino entro 4 anni

Mentre il ghiaccio marino si contrae ai minimi storici, il Prof. Peter Wadhams avverte che un 'disastro globale' si sta dispiegando alle latitudini nord

Dal “Guardian” del 17 settembre. Traduzione di Massimiliano Rupalti


Il Prof. Peter Wadhams fa un appello per una 'urgente' considerazione di nuove idee per ridurre le temperature globali. Foto: John Mcconnico/AP

Uno dei maggiori esperti mondiali di ghiaccio ha previsto il collasso finale del ghiaccio marino Artico nei mesi estivi entro 4 anni. In quello che chiama un 'disastro globale' che si sta dispiegando alle latitudini nord, mentre l'area marina che si congela e si scioglie ogni anno diminuisce fino all'estensione più ridotta mai registrata, il Prof. Peter Wadhams dell'Università di Cambridge fa un appello per la considerazione 'urgente' di nuove idee per ridurre le temperature globali. 

In una email al Guardian dice: “Il Cambiamento Climatico non è più qualcosa per il quale possiamo puntare a fare qualcosa nel giro di qualche decennio e dobbiamo non solo ridurre urgentemente le emissioni di CO2, ma dobbiamo esaminare urgentemente altri modi per rallentare il riscaldamento globale, tipo le varie idee di geoingegneria che sono state avanzate”. Queste comprendono la riflessione dei raggi solari indietro nello spazio, rendere le nuvole più bianche e disseminare l'oceano con minerali per assorbire più CO2. Wadhams ha passato molti anni a raccogliere dati sullo spessore del ghiaccio da sottomarini che passano sotto l'oceano Artico. Ha previsto la rottura imminente del ghiaccio marino nei mesi estivi nel 2007, quando la precedente estensione minima di 4,17 milioni di chilometri quadrati si era già verificata. 

Quest'anno, si sono persi ulteriori 500.000 kmq fino ad arrivare a meno di 3,5 milioni di kmq. “Avevo previsto [il collasso del ghiaccio marino nei mesi estivi] per molti anni. La causa principale è semplicemente il riscaldamento globale: Siccome il clima si è scaldato, c'è stata una minore crescita del ghiaccio in inverno ed un maggiore scioglimento in estate. All'inizio questo non veniva notato; i limiti del ghiaccio estivo si è ritirato ad un tasso che aveva fatto ipotizzare che il ghiaccio sarebbe durato altri 50 anni. Ba alla fine lo scioglimento estivo ha superato la crescita invernale in modo tale che l'intera calotta di ghiaccio o si spezzi durante i mesi estivi. Prevedo che questo collasso potrebbe accadere nel 2015-2016, quando l'Artico estivo (da agosto a settembre) potrebbe diventare libero dal ghiaccio. Il collasso totale a quello stato sta avvenendo ora e sarà probabilmente completo per quelle date”. 

Wadham dice che le implicazioni sono “terribili”. “Gli aspetti positivi sono l'aumentata possibilità di trasporti sull'Artico, aumentato accesso alle risorse di petrolio e gas in mare aperto dell'Artico. Quello negativo principale è un'accelerazione del riscaldamento globale.” “Mentre il ghiaccio marino in estate si ritira, l'oceano si riscalda (fino a 7°C nel 2011) e questo provoca anche il riscaldamento del fondo del mare. Le piattaforma continentali dell'Artico sono composte di Permafrost di mare aperto, sedimenti congelati rimasti dall'ultima era glaciale. Se l'acqua si riscalda, il Permafrost si scioglie e rilascia enormi quantità di metano che vi era intrappolato, un gas serra molto potente, quindi questo darebbe una spinta al riscaldamento globale”.