mercoledì 30 maggio 2012

Esplode il caso piezopoli -II


I ricercatori italiani sono in rivolta contro il malfinanziamento della ricerca nel caso dello scandalo detto "Piezopoli"


Effetto valanga per il "caso piezopoli" di cui vi parlavo nel post dell'altro giorno. La petizione di accademici contro il malfinanziamento della ricerca ha raggiunto quasi 500 nomi in pochi giorni, includendo anche nomi di spicco nella ricerca italiana.

E' una cosa che non si era mai vista prima e sicuramente inaspettata considerate certe tendenze che sembravano ormai inveterate nei finanziamenti scientifici in Italia. Segno evidente che certe cose non si possono e non si devono più tollerare. Ne va di mezzo il buon nome dell'intero paese e le risorse dello stato devono essere spese con la massima cautela in un momento così difficile.

Qui di seguito, vi passo un post sull'argomento, scritto da gvdr sul blog "il Corsaro"






Piezobufale: l'energia e la pseudoscienza

Scritto da gv piezo dr on


fabio cardoneUn gruppo di scienziati, imprenditori e faccendieri italiani da vari anni afferma d'avere per le mani la più grande rivoluzione scientifica dai tempi della pietra focaia. Energia: gratis, pulita, facile da produrre, per tutti. I nomi e le sigle sono tante: piezonucleare, e-cat, athanor… Le verifiche indipendenti nulle. Gli appoggi e gli interessi tanti e ramificati. Il giro di soldi, quello sì, molto importante.

Addentrarsi nell'intrico di personaggi che girano attorno a queste pretese rivoluzioni – sempre sul punto di avverarsi ma mai concrete, sempre in cerca di nuovi finanziatori mai sazie di quelli già spremuti – non è facile. È una giungla di interessi accademici, economici e politici non del tutto chiari. Cercando sul web senza le opportune precauzioni, ci si perde fra giornalisti scientifici seri, disinformatori interessati ed entusiasti innocenti ma dannosi.

Cercheremo di entrarci un passo alla volta. 

Da dove cominciare? Dall'ottimo post di Mazzetta sul suo blog, da quelli dell'OcaSapiens o dal tentativo di riassunto qui sotto.


Cardone e l'energia dal granito


Si potrebbe partire dall'articolo di Sylvie Coyaud uscito sul domenicale del Sole 24 Ore un paio di settimane fa, il 13 maggio 2012. La giornalista scientifica, raro caso di cervello importato in Italia, incuriosita dalle roboanti esternazioni del gruppo di ricercatori che lavorano sulla cosidetta "energia piezonucleare", decide di fare le pulci e di controllare le loro affermazioni. In particolare il prof. (ne siam sicuri?) Cardone afferma che esistano molte pubblicazioni internazionali che confermano indipendentemente il fenomeno studiato da lui e dai suoi colleghi, chiamato energia piezonucleare: in soldoni si tratterebbe di un picco di emissione di neutroni durante la frattura di mattonelle di granito. Per far tornare i conti, Cardone et al. sviluppano una intera teoria fisica alternativa a quella einsteiniana. A Sylvie, come a noi, risulta che la teoria generale sia stata completamente ignorata dalla comunità (nessuno la cita tranne gli autori stessi), mentre l'esperimento abbia scaturito solo critiche senza appello quando dei gruppi indipendenti hanno cercato di ripeterlo.
La domanda è: "Professore (ne siamo sicuri?), dove sono queste conferme indipendenti? E, se non esistono, perché ha mentito?".

In realtà saremmo potuti partire prima, almeno cinque anni prima, nel 2007. Già allora Marco Cattaneo s'era imbattuto in questi rivoluzionari scienziati, a seguito di una esilarante intervista di Antonio Socci a Cardone. Insospettito dalla superlativa scoperta, e infastidito dal vizio italiano per cui tutti devono essere esperti di tutto e si sentono in grado di sproloquiare di qualsiasi cosa (Socci, di fisica nucleare, non sa ovviamente niente), Cattaneo aveva guardato più da vicino e si era chiesto: dove sono queste numerose conferme indipendenti? L'articolo di Cattaneo permette anche di vedere come l'imminente rivoluzione sia, invece, ormai stantia, rimasta in sospeso da anni e anni.

Le critiche e la mancanza di risposte

G. Ericsson, S. Pomp, H. Sjöstrand, E. Traneus hanno avanzato critiche in due riprese al gruppo di ricerca. L'ultima non ha ricevuto nessuna risposta da parte dei tre italiani. Affermano di non volersi sprecare a rispondere, perché non ce n'è bisogno. Altrettanto orfana di risposte è la critica fatta da A. Spallone, O.M. Calamai e P. Tripodi secondo i quali "No gamma rays measurements associated with any nuclear reactions and no radioactive isotopes in fractured granite blocks are reported". Tradotto: non succede nulla, nessun miracoloso fenomeno.

Si dimenticano, forse, i rivoluzionari Cardone et al. che spetta a loro l'onere della prova?

Nel tempo i ricercatori, e i loro entusiasti sostenitori (entusiasti ma refrattari al metodo scientifico), qualche risposta l'hanno tentata: hanno tirato fuori, ad esempio, la locandina di un'azienda che afferma di avere costruito un reattore a mattonelle rotte, cerca finanziamenti e conferma la teoria. Conferme terze ed indipendenti, comunque, ancora assenti.

Rossi e il bollitore

Saremmo dovuti, invece, partire da un altro gruppo, più famoso ed esposto pubblicamente? L'ingegner Rossi, il professor Focardi e la loro creatura: l'e-cat, "il reattore basato sulla fusione fredda che potrebbe rivoluzionare l'approvvigionamento di energia". Anche qui la querelle, la bufalona è ormai vecchia: fra dirottamenti fra una sponda e l'altra dell'oceano (Rossi afferma che sta costruendo, ma non può ovviamente dire dove), mancate convergenze con finanziatori e acquirenti, complotti di tutti e tutto contro i freddisti, si sta tirando avanti da anni. Anche qui: conferme internazionali indipendenti assenti. Anche qui, qualche azienda che cerca di farci sopra i soldi. La letteratura, critica e dettagliata, a riguardo è abbondante. La versione affermista, vorrebbe ora in funzione un impianto da 1MW di fabbricazione militare, la fonte è Andrea Rossi stesso.

Intanto A. Rossi, invece che cercare verifiche serie ed indipendenti, minaccia: attendiamo querela.

L'alchemico Abundo e il sophoide

Altro possibile punto di partenza è la vicenda, minore nei toni, dell'alchemico professore dell'IIS Pirelli di Roma Ugo Abundo. Questi, non pago di quello che scrive sul suo Opus Symbolicum (lunga, ma notevole per gli appassionati del genere, la teoria del sophoide: "Si è mostrato che l’equazione del sophoide [by Abundo] contiene – in nuce – tutti i principali aspetti noti di questo universo, da quello gravitazionale, al relativistico, al quantistico"…ha fatto costruire ai suoi allievi, e poi esposto in pompa magna, un fornetto "alchemico" detto Athanor, grazie al quale si realizzerebbero delle reazioni nucleari a bassa energia, o "fusione fredda". Ovviamente, di nuovo, mancano totalmente verifiche indipendenti dell'enunciato.

Mi permetto di aggiungere, a titolo personale, i forti dubbi circa la sensatezza di un intervento didattico simile in una scuola pubblica, la quale non dovrebbe esporre i ragazzi ai clamori della pseudoscienza quanto formarli al rigore della scienza – cosa che si può fare in modo moderno e coinvolgente, senza cedere al paranormale.

I quattro lettori che mi han seguito avranno notato un filo rosso: enormi affermazioni scientifiche (tali da far ribaltare Einstein e promettere un futuro diverso all'umanità) sorrette da flebili e dubbie prove (qualora ve ne siano).

Gli allegri politici

Altro elemento comune di queste tre vicende è la presenza di facili sostegni e riconoscimenti pubblici, da parte di politici e dirigenze scolastiche evidentemente sensibili ai temi della ricerca di confine in fisica nucleare. Evidentemente, ça va sans dire, in grado di valutare la portata e la veridicità delle affermazioni dei loro premiati ricercatori e docenti. Per tutti i riferimenti rimandiamo all'articolo sul Sole 24 Ore.

I sostegni al gruppo di Cardone (e del prof. Carpinteri, quotato professore di Scienza delle Costruzioni al Politecnico di Torino, di indubbia e solida fama nel ramo e, mi dicono, ottimo professore, ma apparentemente scoperto nei territori della fusione fredda) ce li racconta molto bene Coyaud nell'articolo citato, e di cui ad ora non sono note rettifiche. Gira tutto attorno ai due fratelli Aracu: l'uno, il colonnello Antonio, ha realizzato nel 2005 un reattore prototipo simile a quello voluto da Cardone (qualcuno ha notizie di questo reattore?); l'altro, il geometra Sabatino, imprenditore, presidente della Fédération internationale de roller sports e della Federazione italiana hockey e pattinaggio, vice presidente del gruppo del Popolo della Libertà alla Camera (grazie wikipedia), è primo firmatario di una decreto divenuto legge nel 2009 che, all'articolo 38, promette il finanziamento. 

Nel mentre il Consiglio regionale dell'Abruzzo affida al prof. Cardone un sito militare, a Monte San Cosimo, dove dovrebbe nascere un "centro di ricerca sulla trasmutazione delle scorie in energia pulita". Ah, Sabatino Aracu è stato eletto proprio nel collegio uninominale di Sulmona, Abruzzo.

Per intenderci, stiamo parlando di centinaia di milioni di euro. 800, secondo un preventivo disponibile in rete che fa riferimento a dati preliminari CNR/Ansaldo-Finmeccanica, non confermati ufficialmente.
A conclamare l'intervento politico va ad aggiungersi un articolo de La Repubblica che racconta di una scalata di "quota AN", spinta a livello politico, per il controllo dell'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM). La scalata vede in testa il prof. Carpinteri, che ha già cominciato a spostare le attività dell'istituto verso le ricerche sul piezonucleare, già finanziate nel 2011 con 10 milioni di euro e che devono essere rafforzate, stando al piano programmatico.

L'appello

Sono già un centinaio (107 al nostro controllo) i firmatari di un appello accorato in cui s'invita il ministro competente a vigilare affinché l'INRIM non abbracci un settore di indagine dubbio e sicuramente fuori dal suo scopo, con grave detrimento dell'istituto stesso e dei ricercatori che vi lavorano (bene, ad ora).

I proponenti ritengono che [la ricerca sulle piezo] getterebbe discredito sull’intero sistema della ricerca e auspicano che si possa ricondurre la politica del nostro istituto metrologico nazionale entro i canoni della prassi scientifica unanimemente accettata in tutto il mondo.

Il danno è triplice: il dirottamento di soldi pubblici che potrebbero essere destinati a scopi più seri, e qui il problema è culturale; l'affidamento di centri di ricerca e siti militari a personaggi di non cristallino rigore scientifico; il tentativo di far passare per pazzi reazionari scienziati e giornalisti seri a cui sta veramente a cuore la scienza.

Per motivi di spazio rimandiamo a nuova puntata: la partecipazione di alcune associazioni cattoliche all'avventura dei sedicenti rivoluzionari; il ruolo di alcune ditte private e degli accennati faccendieri a cui fanno riferimento (cose da trattare con le pinze); le sbracate di alcuni innocenti entusiasti che si sono impegnati in una campagna denigratoria, sessista e violenta nei confronti di Sylvie; altri sbracati commentatori (passeriformi, per chi li conosce) che procedono a tentoni nel difendere i proprio paladini, facendo più male che bene…